Kingsman - Il Cerchio D'Oro

24.09.2017 13:43
Dopo che il loro quartier generale viene distrutto e la sicurezza mondiale è minacciata, i Kingsman stringono un'alleanza con gli Statesman, la loro controparte statunitense, per salvare il mondo dalle mire di un nuovo cattivo.
 
 
Quando si scrive la recensione di un film bisognerebbe mantenere un atteggiamento critico ed oggettivo. Ci sono però volte in cui l'entusiasmo è talmente tanto da offuscare l'obiettività del giudizio: vi avviso perciò, quello che dirò da ora in poi potrebbe essere soggetto a "fangirling" (non sapevo come altro dirlo). 
Innanzitutto partiamo dalle basi: già il primo "Kingsman" si era occupato di affari riguardanti la sicurezza mondiale, ma in questo secondo capitolo la scala viene aumentata in ogni senso. Più armi, più azione, più tecnologia ma non per questo meno risate o meno originalità, anzi. L'umorismo british che aveva fatto amare così tanto il primo film, rimane fedele a se stesso anche in questo sequel ed anzi cozza e brinda con quello americano delle new entry Channing Tatum, Pedro Pascal, Halle Berry e Jeff Bridges nei panni degli "Statesman", controparte americana dei nostri protagonisti principali. L'epicità del film però (si, avete capito bene, ho detto "epicità") è innegabile specialmente nelle scene d'azione: già dalla sequenza di apertura del film assistiamo ad un combattimento corpo a corpo tra "Eggsy" (Taron Egerton) e Charlie (candidato Kingsman respinto e passato dalla parte degli antagonisti già nel primo film) dentro il Taxi super tecnologico della Kingsman mentre sfreccia per le strade di Londra. Incredibile come il regista Matthew Vaughn riesca ancora una volta a sposare colonna sonora e azione pura in risultati così spettacolari. Il livello massimo in tal senso è però raggiunto da un'altra scena proprio verso la fine del film (vi avverto, è molto spoiler) che vede protagonista Merlino. Sulle note di "Country Roads" e cantandola egli stesso, con un piede su di una mina che Eggsy aveva pistato ma che con uno stratagemma è riuscito a porsi al suo posto, attirando gli energumeni che proteggono il regno segreto di Poppy (l'antagonista de "Il Cerchio d'Oro", una trafficante d'armi megalomane e fuori di testa interpretata da una folle e sensuale Julianne Moore) nascosto nel cuore della Cambodia: è così che si realizza una delle morti più eroiche, significative, commoventi e magnifiche degli ultimi anni a questa parte.
Con il termine cult vengono definiti quei film di anni fa che sono rimasti nei cuori delle persone di tutto il mondo, ma il presente non è per sempre ed anche il decennio che stiamo vivendo dovrà avere i suoi capisaldi cinematografici. I film che diventano cult possono essere capolavori indiscussi ma anche film dalle mire meno elevate che semplicemente riescono a farsi amare per originalità, comicità o capacità di emozionare. Non posso dire se la saga "Kingsman" seguirà questo percorso o se cadrà nel dimenticatoio come tanti prodotti del business dei nostri giorni, posso soltanto sperare che ciò non accada perchè merita davvero.
 
 
 

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