Free State of Jones
08.12.2016 09:10
Dopo essere sopravvissuto alla battaglia di Corinth del 1862, il contadino Newton Knight, assieme ad altri piccoli agricoltori e con l'aiuto di schiavi locali, indice una rivolta che ha portato la Contea di Jones, Mississippi a separarsi dagli Stati della Confederazione, con la creazione di uno Stato libero di Jones. La sua unione con l'ex schiava Rachel, ha dato vita alla prima comunità di razza mista del dopoguerra.

Il tema della schiavitù, già pluripremiato con "12 anni schiavo" e quest'anno nuovamente in corsa con "The Birth of No Nation", rischia di diventare un clichè. "Free State of Jones" ha il pregio di infondere nuova linfa a questa importante onta della storia dell'umanità trattandola con una prospettiva di denuncia dalla forza narrativa impressionante. Merito soprattutto della sceneggiatura ben scritta dai numerosi spunti retorici che coinvolgono le emozioni dello spettatore e del cast in grande spolvero su cui spicca il solito, impeccabile, Matthew McConaguey. Purtroppo però il film cade nella lunga durata, due ore e mezza, mal sfruttata: la successione di avvenimenti è troppo frammentaria tanto da far perdere l'orientamento a chi lo guarda fallendo nel tentativo di raccontare una storia vera così lunga e dettagliata. Inoltre il Newton Knight che il regista Gary Ross costruisce è un po' troppo superuomo nell'infallibilità dei suoi giudizi, iperbole ben mascherata però dalla sostanziale sconfitta nella battaglia da Kight intavolata dove alla schiavitù si sostituisce il razzismo. In generale però molti personaggi non vengono approfonditi nelle sfaccettature delle loro personalità che una durata del genere poteva forse permettere. Tutto sommato ne esce una pellicola dalle solide basi che purtroppo si perde nello sconveniente montaggio.
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