Dite la verità.

29.04.2016 17:27

E' da stolti pensare di poter godere del sole senza che esso con la sua luce crei delle zone d'ombra; zone d'ombra che, tanto più potente è la luce del sole, tanto più sono ampie ed oscure.
In "Zona d'ombra" il sole americano è il football, le sue zone d'ombra sono le numerose patologie neurologiche di cui soffrono i suoi ex giocatori, spesso portati al suicidio o alla morte naturale da queste stesse.
Ma chi considera vite umane perse in confronto ai milioni di dollari che un business del genere produce?
Il sole americano ha accecato i suoi adepti.

Il Dr. Omalu il football non lo segue ma nel suo lavoro è molto attento e sarà lui a scoprire e provare un tipo di danno celebrale causato dai ripetuti traumi che i giocatori di football subiscono durante le partite.
Da questa sua sconvolgente scoperta inizierà un percorso difficil e pieno di insidie lasciate come bombe da un sistema che non vuole crollare a qualunque costo.
La verità però non può rimanere per sempre sotterrata dalle menzogne. E quando si dice che la verità fa male, quest'espressione sembra coniata apposta per la verità che il Dr. Omalu fa venire a galla.

"Zona d'Ombra" ha il pregio di raccontare una storia cruda e forte che è in grado di colpire chiunque la guardi.
La pellicola in sè non ha nulla di eccezionale ma allo stesso tempo non merita le pesanti critiche che gli sono state rivolte: gli interpreti sono credibili (Will Smith regge egregiamente il ruolo da protagonista), la sceneggiatura è pulita e solida anche senza aforismi indimenticabili, la regia regge senza virtuosismi e dà una prospettiva interessante allo scorrere delle vicende mentre fotografia, musiche, scenografie ecc. completano la dimensione convincete del film.

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La bellezza del grande schermo. ferroni05@live.com